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Gigartina acicularis (Wulf.) Ag.. Portocanale del Lido
27.08.1997


Sottoclasse: Florideae

Ordine: Gigartinales

Famiglia: Gigartinacee


Descrizione
Il tallo cilindrico con fronde arcuate e ramificazioni sparse ha un colore rosso- violaceo molto scuro e intenso che si fa nero nei campioni essiccati; appare prostrato, intrecciato su se stesso sino a formare folti ammassi estesi 30-40 cm. e più, i cui filamenti spesso si saldano tra loro. Le parti terminali sono più chiare e tendono al rosa-violaceo e queste assumono la tipica forma a corno di cervo.
La sezione mette in evidenza una struttura multiassiale; nella zona interna vi è un insieme di filamenti midollari molto compatti circondata da uno spesso strato di filamenti corticali esterni.


Habitat e riproduzione
Ho raccolto questa rodoficea in quasi tutte le stazioni marine e lagunari prossime alle bocche di porto e qualche volta anche nell'area vicina al Ponte dell'unione a Chioggia.
Vegeta nel piano litorale inferiore rimanendo scoperta, non di rado, dalle basse maree pronunciate.
Vegeta abbondante nei mesi estivi ed autunnali quando la si può raccogliere fruttificata. Possiede un ciclo trigenetico.




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Grateloupia doriphora (Montagne) Howe Ponte dell'unione, Chioggia
07.12.1990

Nuova specie lagunare e marina

Sottoclasse: Florideae

Ordine: Cryptonemiales

Famiglia: Halymeniacee


Descrizione
Ho personalmente segnalato la presenza di questa alga sin dalla fine degli anni 80.
Fu raccolta nella diga foranea del Portocanale di Sottomarina, ed inizialmente da me confusa con possibile frammento residuale di Halymenia floresia (Clemente) C. Agardh, pur notando una sensibile differenza del colore, ed una collocazione in posizione troppo elevata del suo piano vegetatitivo.
Comunicai in modo informale il ritrovamento presentando alcuni campioni in essiccata .Questo fatto non ebbe alcun seguito, finchè successivamente la medesima fu riconosciuta come nuova specie lagunare e costiera.
Il tallo ha un color rosso vivo ed una forma fogliacea digitata o solamente lanceolata ampiamente. E' largo sino a 4 cm. e lungo sino a 1 metro quando si rinviene in acque eutrofizzate dei canali lagunari privi di moto fortemente dinamici.
Al tatto risulta scivolosa e mucilagginosa ma con una consistenza resistente all'incisione dell'unghia.
La sezione del tallo laminare mette in evidenza una struttura midollare multiassiale lassa, con filamenti decorrenti in più direzioni, dispersi e circondati da altri tipi cellulari tra cui cellule stellate con bracci allungati; nella zona corticale le cellule hanno andamento radiale.


Habitat e riproduzione
La sua presenza si estende dall'ambiente costiero a quello lagunare, con prevalenza nel bacino sud, dove probabilmente si è insediata primariamente.
Non l'ho mai osservata lungo il canale di Treporti e nella diga di Punta Sabbioni. Nei canali di Chioggia e Sottomarina ben si adatta, proliferando in esemplari macroscopici vistosissimi dalla tarda estate sino a inverno inoltrato, per cui questa può far parte a pieno titolo delle macroalghe lagunari.
Vegeta nel piano litorale inferiore dove qualche volta si lascia scoprire dalle basse maree eccezionali.
Si rinviene facilmente fruttificata. Possiede un ciclo trigenetico.




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Grateloupia filicina (Wulf.) Agard. Diga di Punta Sabbioni
11.09.1997



Sottoclasse: Florideae

Ordine: Cryptonemiales

Famiglia: Halymeniacee


Descrizione
Piccola rodoficea che misura nei nostri ambienti poco più di una decina di centimetri.
Ha un colore verde violaceo intenso nei tratti basali del tallo che si erge da un piccolo disco basale aderente sui substrati rocciosi dei porticanale, dei murazzi e delle aree di laguna viva.
I campioni giovanili sono costituiti da filamenti singoli o dicotomici, mentre nella fase adulta appare pinnata.
Il tallo è talvolta contorto, risulta compresso o nastriforme specialmente in prossimità degli apici che appaiono spesso poco pigmentati. Una sezione trasversale evidenzia una struttura multiassiale con una zona midollare lassa con filamenti a decorso principalmente longitudinale circondati da altri tipi cellulari più larghi. La zona corticale è composta da tipi cellulari pigmentati.


Habitat e riproduzione
Vegeta nel piano litorale inferiore dove si può facilmente raccogliere nei mesi estivi e tardo autunnali in discrete quantità approfittando delle basse maree.
E' presente sia lungo i massi delle difese a mare, sia nelle aree prossime ai porticanale.
Ha un ciclo riproduttivo di trigenetico. Non ho mai raccolto ed evidenziato soggetti chiaramente fruttificati negli ambienti da me frequentati.




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Halymenia floresia (Clemente) Ag. Diga di Ca' Roman, Pellestrina
28.08.1991



Sottoclasse: Florideae

Ordine: Cryptonemiales

Famiglia: Halymeniacee


Descrizione
Nei nostri ambienti il tallo è di natura laminare espansa soprattutto nella porzione principale, sempre variamente ramificato in ulteriori piccole lamine lanceolate che si dipartono principalmente dai margini, ma talvolta anche dalla superficie anteriore e posteriore. Il tallo è viscido e mucillaginoso al tatto, il colore è rosso cupo. Ha dimensioni fino ad 80 cm.
La sezione mette in evidenza strutture multiassiali ed altri tipi cellulari similari a quelle descritte per Grateloupia doriphora e Grateloupia filicina.


Habitat e riproduzione
Questa bella rodoficea si posiziona decisamente nel piano infralitorale a più di 3-4 m. sul livello medio del mare, quindi le basse maree, anche quelle eccezioniali non la scoprono mai.
Si può raccogliere direttamente per immersione o se spiaggiata.
La sua presenza nei mesi estivi e inizio autunno, si limita a tutte le stazioni costiere ed all'interno dei porticanale, spingendosi in laguna solo fino alle palificazioni degli allevamenti di mitili ai lati del profondo Canale dei Petroli.
Il suo ciclo è trigenetico.




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Heterosiphonia plumosa (Hellis) Batters. Baia di S. Felice, Sottomarina
30.01.1997



Sottoclasse: Florideae

Ordine: Ceramiales

Famiglia: Dasyacee


Descrizione
I suoi talli ancorati con un disco basale al substrato, crescono singolarmente o in morbidi cuscini di un bel color rosso luminoso, raggiungendo una dimensione di 10-20 cm.
Gli assi principali hanno uno spessore di 1 mm circa, sono compressi in fase giovanile, ramificati irregolarmente sino al quarto ordine, nella fase adulta. Le cellule sono sempre fortemente pigmentate soprattutto nella zona corticale dell'asse principale. Questo si compone di una larga cellula assiale circondata da circa dieci cellule periassiali. Le ramificazioni ultime hanno un ordinamento alternato, differenziandosi alla base, più grossa e polysiphoniale (vedi le Polysiphonie), rispetto ai sottili filamenti apicali monosiphoniali con cellule 2 volte lunghe quanto larghe.


Habitat e riproduzione
Ho trovato in abbondanza questa rodoficea sia nelle stazioni marine dei murazzi, nei tre porticanale lagunari, sia nelle aree lagunari prossime alle bocche di porto, in particolar modo nelle stazioni della Baia di S. Felice a Sottomarina e nel Canale di Treporti.
Vegeta nei mesi invernali al limite inferiore del piano litorale e quindi è raramente scoperta dalle basse maree.
Non ho mai cercato ed osservato individui fertili. Il suo ciclo è trigenetico.




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Lomentaria clavellosa (Turner) Gaillon. Baia di S. Felice, Sottomarina
01.03.1996



Sottoclasse: Florideae

Ordine: Rodymeniales

Famiglia:Champiacee


Descrizione
I talli sono spesso compressi, di un bel color rosso mattone variabile sino al porpora e al rosa; misurano sino a 30 cm. con l'asse principale cavo, largo uno o due millimetri portanti fronde in disposizione piramidale; si ancorano al substrato roccioso mediante un piccolo disco basale, sono eretti e frondosi con ramificazioni distiche sino al quarto ordine, talvolta irregolarmente radiali. La consistenza al tatto è talvolta mucillaginosa altre volte un po' rigida, fatto che a mio avviso dipende dall'età e dallo stato di fertilità del soggetto, nonchè dall'ambiente di raccolta.
In sezione evidenza strutture multiassiali, filamenti midollari intricati ed uno strato esterno di cellule allungate e pigmentate.


Habitat e riproduzione

Vegeta in modo particolarmente abbondante nei tardi mesi invernali, al limite inferiore del piano litorale, invadendo per un breve tratto l'infralitorale, in stazioni con buon ricambio d'acqua perché battute dalle onde.
L'ho rinvenuta anche in altri periodi dell'anno in tutte le stazioni marine e dei porticanale molto spesso fruttificata.
Il gametofito maschile possiede spermatangi molto piccoli in sori nelle parti più giovani; i cistocarpi sono conici portano un poro orbicolare prominente. I tetrasporangi si sviluppano in sori in prossimità degli apici, accolti in depressioni del tallo che nella fase matura appaiono svuotati per la perdita delle tetraspore.
Di questa specie, da me ben documentata, ho sempre facilmente osservato cistocarpi e tetrasporangi, mai gli spermatangi. Il ciclo è trigenetico.





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