Quasi 3.500 milioni di anni fa

si verifica un avvenimento eccezionale:

un organismo composto da una sola cellula,

probabilmente un cianobatterio,

impara a duplicarsi,

a riprodurre se stesso ed a svilupparsi

assumendo sostanze nutrienti

dall'ambiente circostante.


 

Oltre un miliardo di anni fa

comparvero le prime alghe e le prime piante marine

e circa 500 milioni di anni dopo

fecero la loro comparsa i primi animali.

 

 

 

Questi organismi pluricellulari,

già piuttosto complessi,

erano anche molto strani, quasi irreali;

avevano forme assurde

e popolavano i fondali marini.

 

 


Poco più tardi,

sempre in ambiente marino,

si osserva l'esplosione di molte forme di vita.

Fra queste ritroviamo

gli Artropodi,

gli Echinodermi

ed i Cefalopodi.


 

Fra gli Echinodermi si sviluppano molto i Crinoidi

 

 



 

I Cefalopodi presentano alcune forme di

nautiloidi primitivi, come per esempio gli Ortoceratidi

che possono raggiungere i 2 metri di lunghezza.

 


Anche gli Artropodi si differenziano moltissimo,

soprattutto il gruppo dei Trilobiti,

ormai estinti da più di 200 milioni di anni.

Alcuni di questi animali sono in grado di nuotare,

gli altri o si muovono sul fondo

o vivono infossati nel fango.


 

Questi animali possono avere il corpo rigido,

ricoperto di aculei

 

 

 

oppure flessibile per potersi appallottolare

in posizione di difesa.

 

 


 

Molti trilobiti possiedono occhi composti,

simili a quelli degli odierni insetti.

 

 

Ne sono stati trovati anche con occhi composti da

20.000 lenti.

 

 

 

A quell'epoca si muoveva sul fondo marino

anche un animale che è sopravvissuto, immutato,

fino ai giorni nostri ed è perciò considerato un

fossile vivente: il Limulo.

 

 

 

 

È anche da ricordare lo sviluppo degli Euripteridi,

precursori degli odierni Scorpioni

ai quali, però, poco assomigliavano,

sia per forma che per dimensioni

che in questo caso potevano superare i 2 metri.