Circa 100-150.000 anni fa appare sulla
scena Homo sapiens neanderthalensis.
Poco si sa sia sull'apparizione che sulla scomparsa di questo
nostro antenato, è nota invece la sua grande capacità
tecnologica e la sua consapevolezza spirituale che lo portò,
primo essere umano, al culto dei morti.
L'industria litica tipica a lui associata, Musteriana,
è caratterizzata da una grande varietà di utensili
ricavati con tecniche derivate sia da quelle acheuleane su nucleo
che da quelle levalloisiane su scheggia.
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utensili musteriani
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Dopo oltre 40.000 anni di sopravivenza
ed adeguamento al mutare dei climi, l'Uomo di Neandertal scompare
quasi misteriosamente per lasciar posto ad un tipo più
moderno: Homo sapiens sapiens.
Quest'ultimo impernia la produzione litica soprattutto sulla rifinitura
e sul perfezionamento dell'utensile, ma si rivolge specialmente
verso la lavorazione dell'osso.
All'inizio del Paleolitico superiore, fra i 35.000 e i 28.000
anni fa, coesistono due industrie accomunate dalla scheggiatura
a lama, la Perigordiana e l'Aurignaziana. La seconda
sviluppa anche la lavorazione dell'osso ed inoltre produce i primi
esempi di scultura preistorica: le cosiddette Veneri
paleolitiche.
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Venere di Willendorf
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Venere di Lespugne
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Venere di Parabita
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Segue poi la cultura Gravettiana
che si sviluppa tra 28.000 e 20.000 anni fa e dopo di questa,
attorno ai 19.000 anni fa, quella Solutreana caratterizzata
principalmente dalla produzione di lame molto sottili, ritoccate
per pressione dalla forma a foglia di lauro o di salice.
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lama solutreana
a foglia di lauro
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Verso i 15.000 anni fa si sviluppa
l'industria Maddaleniana che si distingue per la raffinata
produzione di oggetti in osso e per le stupende manifestazioni
di pittura rupestre.
L'industria litica riduce notevolmente la produzione degli utensili
normali, ma sviluppa quella dei microliti cioè piccole
punte, piccoli bulini ed vari elementi geometrici.
In Italia, parallelamente, si sviluppa la cultura Epigravettiana.
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microliti
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L'industria maddaleniana ha termine
circa 10.000 anni orsono. Attorno a questa data termina anche
l'ultima glaciazione e, convenzionalmente, viene posta anche la
fine del periodo paleolitico.
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Nel corso del Mesolitico (da circa
10.000 a circa 6.000 anni fa), durante il quale l'uomo incomincia
ad abbandonare le grotte e costruire capanne all'aperto e a raccogliere
sporadicamente i cereali spontanei, si sviluppano varie culture.
Fra queste vanno ricordate l'Aziliana, caratterizzata da
forte presenza di microliti geometrici e punte uncinate piatte
e con la base forata e la Tardonesiana che si distingue
per i microliti prevalentemente a forma trapezoidale.
I microliti geometrici venivano inseriti in fila all'estremità
di un'asta di legno appuntita ed in pratica avevano la stessa
funzione di un arpione.
Molti utensili litici vengono sostituiti da quelli ricavati dalla
lavorazione dell'osso.
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Nella Valle Padana il Mesolitico si
può suddividere in due fasi: Sauveterriana (10.000-7.500
anni fa) e Castelnoviana (7.500-6.000 anni fa).
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Durante il Neolitico l'uomo abbandona
lo stato di nomade e comincia a stabilirsi nel territorio costruendo
insediamenti stabili.
In questo periodo uno degli elementi caratteristici è la
levigatura degli utensili litici ed inoltre viene introdotto l'uso
della ceramica.
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L'uomo impara l'arte dell'agricoltura, dell'allevamento e della
tessitura. Infine scopre il modo di fondere e lavorare i metalli
e di tramandare le sue conoscenze con segni convenzionali incisi
su un supporto duraturo.
Con la nascita della scrittura inizia la Storia. |
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