Il nostro territorio non ha restituito, fino ad oggi, alcun reperto che testimoni l'esistenza di qualche insediamento paleolitico, tuttavia non si può escludere una tale possibilità poiché durante l'ultima glaciazione anche la parte attualmente lagunare era emersa.
Gli studi condotti, anche recentemente, mettono in evidenza tutta una serie di mutamenti morfologici sia a causa del cambiamento del livello marino che per l'abbassamento del suolo.
Eventuali testimonianze, quindi, potrebbero essere presenti in zone sommerse dall'acqua e sotto strati consistenti di sedimenti e perciò difficilmente rinvenibili.
Per questi motivi la più antica presenza dell'uomo nel nostro territorio è testimoniata dal ritrovamento di utensili litici attribuibili al complesso culturale Sauveterriano risalente al periodo Mesolitico. L'industria è caratterizzata dall'associazione di grattatoi frontali, becchi, lame a dorso ed elementi geometrici rappresentati da segmenti e triangoli.
Diversi reperti sono venuti alla luce ad Altino, Dese e Mestre.
Queste zone erano situate a ridosso dell'antico corso del Brenta e forse venivano frequentate solo saltuariamente da raccoglitori-cacciatori.

Il successivo periodo Castelnoviano è rappresentato dalla presenza di grattatoi, lame ritoccate e geometrici trapezoidali.
Questi strumenti sono stati rinvenuti nella zona di Meolo che all'epoca era adiacente all'antico corso del Piave ed era sicuramente popolata da gruppi umani probabilmente dediti alla caccia, alla pesca ed alla raccolta di molluschi.

Per quanto riguarda il periodo Neolitico, per quello Eneolitico immediatamente successivo ed anche oltre, fino all'età del bronzo i ritrovamenti nella nostra zona sono piuttosto scarsi tanto che non è possibile ipotizzare se essa fosse abitata stabilmente o sporadicamente.
I ritrovamenti (abbastanza isolati), relativi a questi periodi, sono stati effettuati a Venezia, nelle isole e nell'immediato retroterra (Maerne, Martellago, Trivignano, Tessera, Ca' Noghera).




INDIETRO
AVANTI