TRILOBITI

I Trilobiti subiscono le manipolazioni più varie, dalle più semplici, quali la colorazione in superficie, alle più elaborate con "creazione" addirittura di nuove specie.
Vediamo alcuni esempi:

Applicazione, mediante resina, del singolo fossile su un pezzo di matrice.
Questa operazione viene fatta anche per esemplari molto piccoli che vengono poi venduti a poche lire. La resina è di colore simile alla roccia, però la sua consistenza è molto più bassa e quindi facilmente verificabile mediante un piccolo punteruolo.


Ricostruzione di parte del fossile.
È, forse, la manipolazione più frequente e può essere effettuata anche artisticamente. La resina ha lo stesso colore ed aspetto simile al fossile originale, tuttavia l'osservazione accurata, magari con una lente a pochi ingrandimenti, è normalmente sufficiente per scoprire l'inganno.
Si può anche sfruttare la diversa "risposta" della resina rispetto alla roccia qualora venga investita dal vapor acqueo emesso dal nostro respiro.
Ecco come appare l'occhio ricostruito di un Phacops.


 

Talvolta la ricostruzione risulta "troppo perfetta". In questo caso è bene diffidare immediatamente. È, infatti, molto improbabile che un organismo ricoperto da spine ed aculei li conservi tutti al completo, senza alcuna rottura o danneggiamento.


Calchi e riproduzioni.
Molte volte la ricostruzione è totale, in altre parole ci troviamo di fronte ad un calco.
Il calco può essere prodotto, usando uno stampo, con vari materiali, ma generalmente viene utilizzata della resina opportunamente colorata. Naturalmente gli individui prodotti con questo sistema sono tutti uguali e guardando con attenzione se ne possono scoprire diversi sullo stesso banco di vendita.
Altre notizie le puoi vedere qui: http://www.snfossils.com/ftrilo.htm


Creazione di nuove specie.
La manipolazione dei Trilobiti arriva spesso al limite estremo della "creazione" riunendo in un unico individuo parti di esemplari di specie diverse. Questo ibrido, pertanto, diventa una nuova specie e, come tale, acquista un alto valore venale.
Quando si vedono forme strane, non raffigurate nei libri e negli opuscoli più comuni, bisogna essere sempre molto diffidenti e, una volta effettuati i controlli più semplici, cercare ed interpellare qualche persona più esperta.
Ecco come un genere comune come il Phacops (vedi sopra) può essere trasformato in un genere nuovo, ricoperto di spine.



Composizioni estetiche.
Capita sovente di vedere nei mercatini, ma anche in manifestazioni come mostre e borse-scambio, delle piastre contenenti gruppi di Trilobiti. I singoli individui, anche di specie diverse, sono disposti in modo estetico e risaltano vistosamente sul fondo della matrice fittamente rigata dallo scalpello. Queste "creazioni artistiche", quando non sono composte da mere riproduzioni in resina, sono il risultato dell'unione di vari esemplari (anche variamente manipolati) a formare un unico pezzo, di sicuro effetto estetico, da rifilare agli sprovveduti ed ai principianti.
Le fitte rigature sulla matrice servono, oltre che come effetto estetico, anche e soprattutto per nascondere i punti di unione dei vari pezzi che formano il mosaico.



AMMONOIDI E NAUTILOIDI

Anche le ammoniti sono spesso oggetto di manipolazioni di vario tipo, per esempio, nel Medioevo si credeva che fossero serpenti arrotolati e privi di testa per cui, dopo il ritrovamento, venivano "restaurate": nella parte terminale veniva scolpita la testa.

Attualmente la falsificazione non è più dovuta alle credenze popolari ed alle leggende, ma è soltanto il risultato di avidità di tipo commerciale.

Piritizzazione artificiale.
Spesso si trovano in commercio esemplari di ammoniti con la superficie splendente, dall'aspetto dorato. Nulla di strano, si tratta del fenomeno della piritizzazione od in altre parole della deposizione di uno strato di pirite durante il processo della fossilizzazione. Qualche volta, però, la piritizzazione della superficie viene ottenuta piuttosto velocemente, con metodo meccanico, strofinando il fossile con una spazzola di ottone.
Ecco un esempio lampante.






In alcuni casi, invece viene addirittura spruzzata della vernice dorata.

Composizioni estetiche.
Come già visto per i Trilobiti, anche per nautiloidi ed ammonoidi spesso la manipolazione è rivolta all'ottenimento di piastre contenenti vari individui disposti in modo estetico.


Le conchiglie sono accuratamente lucidate e pertanto risaltano vistosamente sul fondo della matrice fittamente rigata dallo scalpello.

Anche queste "creazioni artistiche" sono di sicuro effetto estetico, purtroppo però, non sono altro che il risultato dell'unione di vari pezzi a formare un'unica piastra da rifilare a qualche acquirente.
In alcuni casi i punti di giunzione dei vari pezzi risultano abbastanza evidenti. Nella maggior parte dei casi, però, diventano visibili con il passare del tempo.

Molto spesso l'associazione dei fossili contenuti nella piastra è in contrasto con le leggi naturali poiché i fossili stessi appartengono ad organismi vissuti in epoche diverse e perciò, a meno di casi molto particolari di rideposizione secondaria, non rinvenibili insieme.




PESCI

Un pesce fossile è sempre molto bello da vedere e coloro che non sono appassionati di paleontologia spesso sono tentati all'acquisto di qualche pezzo per utilizzarlo come soprammobile. Incorniciato a dovere può fare anche bella mostra su qualche parete. Anche per questi reperti bisogna essere molto cauti poiché, di frequente, quello che a prima vista sembra essere un bel esemplare, conservato in maniera superba, ad un'osservazione più accurata può rivelarsi essere soltanto il risultato di sapienti pennellate di colore.

Colorazione di tutta o parte della superficie.
Quando si ha in mano un resto di pesce fossilizzato, mal conservato, mancante di qualche pezzo o con colorazione poco evidente si può, con colori adatti allo scopo, ravvivare tutto il corpo oppure ricostruire le parti mancanti.
Sono molto spesso soggetti a questo trattamento anche pesci di piccola taglia e di scarso valore commerciale provenienti dal Brasile, dal Libano e dalla Francia.
Il riconoscimento dei pezzi falsificati è molto semplice poiché basta un'osservazione attenta per vedere le parti colorate.

 


Composizioni estetiche.
Da qualche tempo si vedono in giro delle lastre, contenenti pesci di dimensioni medio-grandi, di discreto effetto estetico dato dal contrasto delle linee di stratificazione (diritte) con quelle (curve) della sagoma del pesce. Peccato che questi reperti siano frutto della più spudorata delle mistificazioni: infatti, è assolutamente impossibile che un pesce fossilizzi in posizione ortogonale rispetto a quella di deposizione del materiale che lo ha ricoperto, inglobato e conservato.



Composizioni particolari.
Sono state notate in commercio anche delle lastre, contenenti pesci morti e fossilizzati in particolari momenti della loro vita. Questi momenti particolari solo in casi eccezionalissimi sono stati "fissati" dal fenomeno della fossilizzazione e pertanto sono rarissimi. Tuttavia capita abbastanza di sovente di imbattersi in qualche ittiolito contenente un pesce morto e fossilizzato al momento di inghiottire un altro pesce. In questo caso è molto facile che i due pesci siano su piani diversi e che solo apparentemente appaiano sullo stesso piano.

 

Di fronte a questi "pezzi" è sempre bene diffidare, osservare molto attentamente il fossile ed eventualmente ricorrere al parere di qualche esperto.

Denti di squalo.
I denti di squalo provenienti dai giacimenti del Marocco molte volte, durante l'estrazione dalla matrice, si staccano dalla radice che si spezza. Pertanto, per poter essere commercializzati, anche se hanno prezzi abbastanza bassi, vengono incollati e le parti mancanti vengono rifatte con resina dello stesso colore.
Questa manipolazione sfugge quasi sempre ai primi sguardi, ma si evidenzia molto bene ad un esame più attento e soprattutto se è possibile bagnare la superficie con un po' d'acqua.





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