La torba è un aggregato di color bruno-nerastro, spugnoso, incoerente, imbevuto di acqua che dopo essiccazione può essere utilizzato come combustibile (carbone dei poveri). Essa trova impiego in giardinaggio e floricoltura poiché mescolata alla terra la rende più soffice e permette di trattenere meglio l’acqua. In relazione alla loro collocazione le torbiere vengono distinte in basse ed alte. La torbiera bassa si forma in zone di lento scorrimento di acque, generalmente ricche di carbonato di calcio e di altri sali minerali. Quella alta può, invece, essere il residuo di un laghetto che con il tempo si è interrato fino a trasformarsi in torbiera ed è caratterizzata da un apporto di acque povere di sali minerali. La costante presenza di acqua crea le condizioni ottimali per lo sviluppo di un’infinità di larve di insetti ed è anche l’ambiente ideale per lo sviluppo di una moltitudine di animali e di piante dalle dimensioni, dai colori, dalle forme e dalle abitudini più svariate. Di questa moltitudine di organismi ne ricorderemo, necessariamente, soltanto una piccola parte che però sarà sufficiente per dare una chiara idea dell’importanza di questi ambienti naturali e della necessità non solo della loro conservazione, ma anche della loro valorizzazione. Nell’ambiente povero di sostanze azotate e di sali minerali delle torbiere alte si sono adattate e prosperano delle piante molto importanti per la formazione della torba: gli sfagni (Sphagnum ) o muschi delle torbiere. |
Gli sfagni si presentano di colore chiaro,
con ramuscoli ricchi di minute foglioline e si riproducono per mezzo di
microscopiche spore contenute in piccole capsule munite di opercolo e
liberate quando questo si apre. Gli sfagni sono piante molto comuni, se ne conoscono circa trenta specie solo nell’Europa Centrale. Le specie più diffuse in Italia sono lo Sphagnum cuspidatum e lo Sphagnum auriculatum. |
Una pianta che si fa notare per la sua bellezza
è il trifoglio acquatico o fibrino (Menyanthes trifoliata ).
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Un tempo si raccoglievano le foglioline per preparare un decotto dalle proprietà aperitive, toniche e digestive. |
Fra le piante più comuni, con circa cento specie
diffuse nelle paludi, nelle torbiere e nelle zone costantemente inondate
di tutta l’Italia, ma adattata anche ai pendii sassosi d’alta quota, troviamo
il genere Carex. |