EFFETTI

Gli effetti dell'urto che una meteorite può produrre, entrando in collisione con la Terra, dipendono principalmente dalla massa, dalla velocità e dalla natura del terreno stesso.
Un tipico esempio di cratere da impatto è quello formatosi in Arizona, circa 49.000 anni fa, in seguito alla caduta di un meteorite, avente una massa superiore alle 10 tonnellate. Si tratta del famoso Meteor Crater, cratere di 1200 metri di diametro e 170 metri di dislivello tra il bordo ed il fondo.




La caduta di un corpo extraterrestre è spesso accompagnata da una serie di fenomeni acustici e luminosi, talora anche spettacolari.
All'alba del 30 giugno 1908, esattamente alle 7 ora locale, alcuni testimoni riferiscono che una palla di fuoco brillante come il sole fu vista solcare il cielo della Siberia Centrale, in direzione Sud-Est/Nord-Ovest. Fu poi udita un'esplosione, mentre una densa nube di fumo si sollevava in una regione compresa fra i fiumi Nizhnjaja Tunguska e Podkarnennaja Tunguska, affluenti dello Jenissej.
La palla di fuoco fu vista entro un raggio di 1500 chilometri, un boato con tremore del suolo fu avvertito ad oltre 1000 chilometri di distanza, un'onda sismica fu registrata attraverso l'Eurasia e un insolito bagliore notturno fu visto nei giorni successivi e per circa due mesi dall'Europa, dalla Siberia alla California.



Gli effetti causati dalla caduta sulla Terra di un meteorite si limitano ad essere "spettacolari", come nel caso appena descritto, o potrebbero causare dei danni molto più gravi, su vasta scala? Una risposta ci viene suggerita da uno dei misteri più affascinanti che la storia del nostro pianeta ci abbia tramandato: l'estinzione dei dinosauri.
Tra le varie ipotesi formulate dagli scienziati, per cercare di spiegare l'estinzione dei dinosauri e di molte altre specie animali e vegetali, avvenuta 65 milioni di anni fa, tra il Cretaceo ed il Terziario, vi è proprio la caduta, sulla Terra, di una grossa meteorite o addirittura, vista la portata delle conseguenze, di uno sciarne di asteroidi o di comete. L'energia sviluppata da un tale impatto è immensa. Basti pensare che 1 km cubo di roccia, che arrivi al suolo alla velocità orbitale della Terra (29 km/s) rilascia un'energia pari a 250.000 volte quella della bomba di Hiroshima; si può facilmente intuire come, una serie di impatti simili, potrebbero sconvolgere l'intero habitat terrestre, determinando quello che comunemente viene definito "lungo inverno freddo".
Grandi quantità di polveri e di fumi, generati dagli incendi delle foreste, si innalzano nell ' atmosfera formando uno schermo opaco alla radiazione solare. Di conseguenza la temperatura del globo si abbassa e viene meno la luce solare indispensabile per la fotosintesi, con vastissime conseguenze biologiche.
L' estinzione, che 65 milioni di anni fa cancellò dal nostro pianeta più del 50% delle specie viventi, non fu la sola nella storia della Terra. Almeno altre 9 volte, nell'ultimo mezzo miliardo di anni, si sarebbero succedute delle estinzioni di massa, ricorrenti ad intervalli regolari di poco inferiori ai 30 milioni di anni.
L'elemento periodicità è considerato molto importante dal mondo scientifico perché consentirebbe, se fosse possibile individuarne l'origine, di ascrivere tutte le grandi estinzioni avvenute sulla Terra ad una stessa causa.
Tra le varie ipotesi formulate dalla comunità scientifica una, in particolare, ci appare molto affascinante: "Nemesis", dea della vendetta e della punizione nella mitologia greca, potrebbe essere una piccola compagna del Sole, il quale, come tante altre stelle, si trova ad essere legato gravitazionalmente ad un altro "corpo" che gli ruota attorno e che transita, al perielio, dentro la nube di Oort perturbando l'orbita di un gran numero di comete e spingendole verso l'interno del Sistema solare, verso i pianeti.
E se invece di essere una piccola stella, Nemesis fosse l'ipotetico pianeta "X" tanto agognato da molti scienziati ? Purtroppo, almeno a tutt'oggi, si tratta ancora di un'ipotesi attraente, ma niente di più. Se veramente esiste una certa periodicità negli eventi che hanno contribuito, ben più dei meccanismi darwiniani, a degli "sfoltimenti" di esseri viventi sulla Terra, per quando è prevedibile il prossimo evento e quali pericoli ci possono essere per l'uomo ? L'ultima estinzione naturale, che riguardò molluschi e protozoi, si ritiene risalga a circa 11 milioni di anni fa. Tenendo conto delle periodicità stabilite, dovrebbero trascorrerne almeno altri 15 prima che se ne ripresenti un'altra.
Quindi, per l'immediato futuro, si può stare tranquilli. La prossima estinzione è già cominciata: entro 50 anni, si ritiene che si estinguerà circa 1/4 delle specie viventi a causa della distruzione e degli squilibri che l'umanità sta arrecando alle foreste tropicali in cui vivono moltissime specie animali e vegetali.




INDIETRO