Diploma dei Castelli Italiani

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BATTERIA SAN PIETRO

DCI-VE097      WCA-I/13201

PELLESTRINA - SANTA MARIA DEL MARE (VE)

JN65DI

vedi posizione

 

 

Attivazione effettuata il 4 Settembre 2015

 

La storia della difesa costiera costruita sull'isola di Pellestrina, che chiude verso sud la laguna di Venezia, è abbastanza complessa in relazione ai cambiamenti politici occorsi nel periodo che va dal XVII al XX secolo.

La Repubblica di Venezia, aveva impostato la difesa marittima della città sul controllo degli accessi in laguna. Per questo motivo, costruì intorno al 1650 sulla costa settentrionale di Pellestrina il ForteSan Pietro”. La fortezza era di tipo bastionato e proteggeva la bocca di porto di Malamocco insieme al ForteAlberoni” posto sul litorale del Lido (in località Alberoni) ed agli ottagoniSan Pietro” e “Alberoni”.

Sulla costa sud del litorale, verso il 1700, venne costruito, in località Ca' Roman, il ForteBarbarigo” per difendere la bocca di porto di Chioggia assieme al ForteSan Felice”, edificato già alla fine del 1300 dall'altro lato del Porto e all'ottagonoCa' Roman”.

Dopo la caduta della Serenissima Repubblica di Venezia, l'Impero Austriaco fortificò il litorale di Pellestrina aggiornando Forte San Pietro” e costruendo due nuove postazioni a nord: ForteSan Pietro in Volta” in località San Pietro in Volta tra il 1832 ed il 1842, e ForteSanto Stefano” in località Portosecco tra il 1859 ed il 1864.

Il Forte San Pietro era armato con undici cannoni di medio calibro e tredici pezzi leggeri e vi erano distaccati 350 uomini più altri 400 di riserva.

L'Italia, successivamente alla conquista del Lombardo-Veneto, vista ormai l'inadeguatezza del Forte San Pietro, edificò dopo il 1880, fuori dal suo perimetro, la Batteria "San Pietro", con 10 cannoni di grosso calibro. La costruzione fu realizzata in linea spezzata, seguendo l'andamento della costa, con quattro cannoni sul lato sinistra e sei sul lato destro.

Della Batteria “ San Pietro” rimane visibile il ramo di destra (6 cannoni), frazionato in due parti in epoca successiva a causa della demolizione di un tratto centrale del ramo stesso.

Del segmento di estrema destra restano dei ruderi in condizioni disastrose di completo abbandono, visibili dal lato mare, mentre l'altro lato rimane all'interno dello spazio per i lavori del MOSE non ancora terminati e quindi non visibile e coperto da vegetazione incolta. Del segmento di sinistra è visibile e ben conservato il lato rivolto alla laguna perché utilizzato, per qualche tempo, come deposito da una Comunità ora non più residente. La parte alta, ove c'erano i cannoni, è coperta da alberi e vegetazione incolta e quindi inaccessibile.

Del ramo di sinistra (4 cannoni) non è visibile alcuna parte, essendo tutto coperto da terra, alberi e rovi che lo rendono inaccessibile da tutti i lati. Inoltre, attualmente, rimane all'interno di un'attività privata.

 

La batteria in un disegno austriaco La parte della batteria ancora conservata vista dal lato laguna La parte in completa rovina vista dal lato mare

 

 


 

 

 
 
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