Diploma delle Abbazie Italiane
 
 
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CHIESETTA DI SANTA CATERINA D'ALESSANDRIA

DAI-VN0627

CARAZZAI (BL)

 

JN66AC

vedi posizione

 

 

Attivazione effettuata il 7 e 8 Settembre 2012

 

Carazzai è una frazione di San Gregorio nelle Alpi situata a 561 metri d'altitudine che si raggiunge dopo 2 chilometri di leggera salita.

Uscendo dal capoluogo, verso Sospirolo, dopo circa un chilometro, sulla nostra destra troveremo la chiesetta di Santa Caterina d'Alessandria del XV secolo. È piuttosto difficile individuarla dalla strada perché si trova dietro al gruppo di case ed in mezzo agli alberi. Per raggiungerla si deve andare a piedi per il sentiero tra le case, ma attualmente appare abbandonata, anche se ogni tanto vi si celebra qualche funzione.

Anche per questa chiesa come tutte le altre viene citata solo nel XVI secolo con la visita Pastorale del Vescovo Contarini, nel 1570 ed anche questa in origine aveva il pavimento di legno ed il campanile a cavaliere sulla sommità della facciata. Ristrutturazioni successive la porteranno all'aspetto attuale.

La chiesetta ha il tipico aspetto della maggioranza degli edifici religiosi che si trovano molto numerosi nella Val Belluna: fronte a capanna con tracce di decorazioni dipinte intorno alla porta e sugli angoli, aula unica rettangolare con pavimento in pietra, piccola abside voltata, un bel soffitto con tavelle decorate ed un grazioso campanile che in questo caso si trova sull'angolata sud ovest. Anche sul campanile sono visibili segni di colore. La pala d'altare rappresenta la Madonna fra Santa Caterina e San Giovanni Battista e, secondo ciò che scrive Don Evaristo Viel, ex arciprete di San Gregorio, nelle sua pubblicazione "Quadrilogia" del 1974 sarebbe del Da Corte.

Oltre all'incerta data di nascita, forse il 287 e al fatto che fu sottoposta a martirio ad Alessandria d'Egitto nel 305 circa, della sua vita si sa molto poco. Nata da famiglia di nobile stirpe, forse principesca o reale e dotata di acuta intelligenza e molto ingegno, fu istruita in tutte le scienze, ma soprattutto nella filosofia dai più celebri tutori.

Nell'anno 305, Massimino Daia viene nominato governatore d'Egitto e Siria e per l'occasione vengono fatte grandiose feste con sacrificio di animali alle divinità pagane. Ma Caterina, essendo cristiana, rifiuta quei sacrifici. Massimino allora le propone il matrimonio. Al rifiuto della giovane il governatore la condanna a morte mediante lo strazio del corpo su una grande ruota. Appena a contatto con il corpo della giovane, la ruota si spezza miracolosamente ed allora massimino ordina la decapitazione.

Secondo la leggenda, nel mese di novembre gli angeli portarono miracolosamente il suo corpo da Alessandria fino al Sinai, dove venne sepolto. Sul sepolcro fu poi edificato un tempio ed un grande monastero che resero perenne la memoria di questa Santa.

Per la sua grande dottrina è protettrice di Università, insegnanti, studenti, filosofi, giuristi, biblioteche e bibliotecari. Per il supplizio della ruota protegge coloro che praticano quelle attività che hanno a che fare con ruote, congegni e ingranaggi quali mugnai, carrozzieri, filatrici, arrotini, tornitori e vasai. Per essere vissuta sola e indipendente protegge le donne che vivono sole e del proprio lavoro e in particolare domestiche e sarte che da lei prenderanno il nome di Caterinette.

Santa Caterina d'Alessandria viene rappresentata con la corona in testa e vestita di abiti regali, con in mano la palma, il libro, con una spada e la ruota dentata. 

Viene festeggiata, con memoria facoltativa, il 25 Novembre.

 

La Chiesetta L'interno La pala d'altare Le tavelle del soffitto

 

 


 

 

 
 
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