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Amanita umbrinolutea (Bubbolina, Colombina) | |
Molto comune in estate ed autunno su boschi
aperti di faggi e d'abeti, come per tutto il gruppo che fa capo ad Amanita
vaginata. |
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Amanita rubescens (Tignola vinata) | |
Un fungo molto comune che si presenta già
dalla tarda primavera sino all'autunno inoltrato, sia nei boschi di
latifoglie, in modo particolare faggete, che nei boschi di conifere. |
È un fungo tossico da crudo, che diventa un buon commestibile dopo cottura, in quanto gli alcaloidi presenti tendono ad evaporare con il calore (ecco perché i funghi vanno cucinati sempre in pentola senza coperchio). |
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Amanita muscaria (Ovulo malefico) | |
Il fungo più bello del bosco,
sia di latifoglie, specialmente faggete, che di conifere. Un ornamento
unico per i mesi estivi ed autunnali. Divide lo stesso habitat del Boletus
edulis e si presenta contemporaneamente. Per questo è comunemente
chiamato "fungo spia"; infatti, dove si trova l'Amanita muscaria
è facile che nelle vicinanze si nasconda il gustoso porcino. |
Può essere confuso con l'Amanita
caesarea, fungo dal gusto squisito, che ha però il gambo, l'anello e le
lamelle di colore giallo ed il cappello di colore arancio intenso, privo
delle verruche bianche. |
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Amanita pantherina (Tignosa bruna) | |
È un fungo comune
sia in estate che in autunno, è presente nei boschi di latifoglie e
di conifere. |
È
un fungo velenoso con alcuni caratteri tossicologici riscontrati nell'Amanita
muscaria, anche se più gravi, che interessano il sistema nervoso,
avendo azione psicotropica ed eccitante. Raramente ha dato origine a
casi mortali. |
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Lepiota ventriosospora | |
Una piccola lepiota dal cappello di 4-8
cm di diametro con delle piccole squame di colore ocra disposte verso
il margine, mentre è liscio verso il centro. |
Come tutte le lepiote di piccola taglia va decisamente rifiutato in quanto sono considerate sospette e tra esse vi sono alcune specie velenose-mortali. |
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Macrolepiota procera (Mazza di tamburo) | |
È un fungo che visto una volta non
presenta in seguito alcun dubbio sulla sua detenninazione. Il suo cappello
può raggiungere i 30 cm di diametro ed è ricoperto di numerose scaglie
brune su fondo più chiaro, disposte in modo circolare. |
È un fungo mangereccio, dall'odore e dal sapore gradevoli, apprezzato da sempre e comune in tutto il territorio italiano. |
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Agaricus silvicola (Prataiolo) | |
Ha un cappello che varia tra i 5 e i 12
cm di diametro, dapprima bianco-sericeo, poi giallonolo. Tende a macchiarsi
di giallo-limone alla pressione delle dita. |
È certamente uno dei funghi più apprezzati, si può consumare anche crudo in insalata, ma sempre con prudenza |
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Agaricus arvensis (Prataiolo maggiore) | |
Presente dalla tarda primavera sino alla
fine dell'utunno, nei prati incolti, nei campi, nei giardini, nelle
radure dei boschi a volte con gruppi di più individui, purché
ricchi di materia orgariica. Fungo robusto alto tra i 15 e i 20 cm con
un cappello che può superare i 18 cm di diametro. Emana un gradevole
odore d'anice. |
È certamente uno dei funghi più pregiati e ricercati. Vanno raccolti e consumati gli esemplari giovani. |
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Clitopilus prunulus | |
Compare con il mese di agosto e continua
a fruttificare sino ad ottobre. Predilige i boschi di aghifoglie. Il
ricercatore attento che incontra il Clitopilus prunulus, sa che
nelle sue vicinanze potrebbe trovarsi il porcino, in quanto queste due
specie hanno in comune lo stesso habitat. |
È un fungo commestibile, dall'odore intenso di farina. Può essere confuso con alcune clitocybe bianche con conseguenze estremamente negative. |
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Coprinus comatus (Fungo dell'inchiostro) | |
Lo si può incontrare già dalla primavera ed è presente sino al tardo autunno. Si presenta sia singolo che gregario, talvolta con diverse decine di esemplari, sempre su terreni ricchi di materia organica, specie se di recente concimati. |
È un fungo d'ottimo sapore, forse tra i migliori commestibili in assoluto per quanto riguarda i funghi presenti nel Veneto. Vanno raccolti esclusivamente gli esemplari giovani, avendo la precauzione di staccare il cappello dal gambo, in modo di ritardare la maturazione delle spore che avviene in tempi brevissimi. A maturità la carne si fa tenera, si liquefa ed assume il colore rosaceo, ed infine nera. Un tempo era usato come inchiostro, come anche Coprinus atramentarius. |
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