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Soggetto: PIPE DI TERRACOTTA - tanto per
cominciare
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Data: 24 Novembre 2005
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GENERALITA' |
Tralasciando tutta la parte storica iniziale, che comporterebbe una
trattazione piuttosto lunga sulla pianta del tabacco, sulle sue proprietà
e sulla sua importazione in Europa e in Africa/Asia Minore nonché
sull'evoluzione della forma e delle dimensioni della pipa, incominciamo
ad analizzare, in modo necessariamente superficiale le forme tipiche
del 1600-1700.
Si può iniziare l'approccio con le pipe in terracotta suddividendole
in due grandi linee: produzione Europea e produzione dell'Impero Ottomano.
Le pipe europee, prodotte principalmente dall'Inghilterra e dall'Olanda,
sono sottili, slanciate, in genere lisce, con o senza tallone o sperone,
con il cannello solidale e molto lungo, normalmente 26 cm. Sono fatte
di caolino puro, che dopo cotto diventa di colore bianco, per questo
vengono chiamate imprpriamente anche "pipe di gesso".
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tipica pipa nord europea |
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elementi di una pipa europea |
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PIPE DEL NORD EUROPA |
Fra le pipe europee si possono distinguere, sempre a
grandi linee, quelle del Nord Europa, provenienti, come già detto,
principalmente dalla Gran Bretagna e dallOlanda ed in secondo
luogo dalla Francia e dalla Germania e quelle Italiane che vedremo a
parte.
Per quanto riguarda le prime produttrici, le forme sono sostanzialmente
simili e differiscono solo per qualche particolare ed eventuali marchiature
dell'artigiano.
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pipa inglese |
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pipa olandese |
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La produzione avviene per mezzo di uno stampo. Il fornello
può anche avere delle decorazioni, ma sempre ottenute per mezzo
dello stampo. Anche il cannello può essere decorato sia per mezzo
dello stampo che, molto più sovente con luso di uno strumento
che può ricordare la rotella dentellata taglia lasagne che abbiamo
in cucina o anche con una specie di stretta spatola rettangolare riportante
il motivo da incidere.
La pipa può essere marchiata dallartigiano con lausilio
di un punzone, subito dopo la fase di stampaggio e prima della cottura.
Anche il tallone può essere marchiato, sia lateralmente (con
lo stampo) che inferiormente (con punzone).
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decorazioni sul fornello |
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decorazioni del cannello |
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marchiatura su fornello |
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marchiatura sul tallone |
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PIPE ITALIANE |
Anche in italia vi è una buona produzione di pipe, ma
queste sono di concezione diversa da quelle nord europee. Infatti, mentre
la tecnologia dello stampo rimane, la materia prima non è il
caolino puro, la forma è diversa ed il lungo e fragile cannello
lascia il posto ad un corto e grosso porta cannello. Il cannello è
di legno.
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Probabilmente in tutte le regioni italiane sono state
prodotte delle pipe, ma quelle del Veneto sono sicuramente le più
note. Sono le più conosciute grazie alla notevole produzione
dei "mastri pipari" di Chioggia. Ma anche in altre località,
come per esempio Bassano, prosperava questo artigianato.
Meno note sono, invece, quelle provenienti dal Polesine.
Queste pipe, a differenza di tutte le altre, hanno una tecnologia costruttiva
completamente diversa, sono infatti ottenute non per stampaggio, ma
per lavorazione al tornio da vasaio. Anche queste hanno avuto una vasta
diffusione soprattutto tra la gente di mare.
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profilo della tipica pipa chioggiotta |
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profilo della pipa fatta al tornio |
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Parlare di tipicità locale di una pipa è,
il più delle volte, assai problematico perché le forme
erano innumerevoli. Inoltre i prodotti erano molto simili fra regione
e regione per le influenze reciproche piuttosto forti. Infine gli interscambi
commerciali erano intensi, così in assenza pressoché totale
di marchiatura ed in mancanza di una chiara documentazione scritta c'è
sempre il rischio di attribuzioni errate.Pertanto gli esempi fatti più
avanti, sono da ritenere soltanto indicativi.
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pipa abruzzese |
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pipa pugliese |
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pipa calabrese |
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pipa Siciliana* |
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Come detto le somiglianze sono spesso molto marcate
(vedi pipe abruzzese e pugliese) e nell'attribuzione permane sempre
una discreta percentuale di errore.
*La "pipa siciliana"
(1 MIL 1992) è stata ritrovata nella discarica di NW del castello
di Milazzo dai Soci della Società Milazzese di Storia Patria.
Lo studio è ancora in corso e sussiste qualche ragionevole dubbio
che si tratti di produzione locale.
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