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Soggetto: MONGOLIA - ARCHEOLOGIA IN ALTAI, stele
Data: 23 Dicembre 2005
 
Panorama di un complesso monumentale e tombale con le "steli a cervo", caratteristica iconografia dell'arte animalista delle steppe (1° mill. a.C.)
"Cervi del cielo
I secoli hanno corroso le pietre fin quasi a cancellare le immagini e soltanto il sole riesce a evocarle gettando ombre sottili sui bassorilievi delle stele piantate nella steppa. Dai confusi segni emer­gono allora teorie di cervi al "galoppo volante", in un tripudio di curve calligrafiche. Gli animali, disposti l'uno al di sopra dell'altro, hanno i corpi lanciati verso un piccolo Sole disegnato appena sopra una doppia linea orizzontale, corna arabescate come vele gonfie e zampe appena accennate. In basso, la composizione è chiusa da un fregio orizzontale. Il movimento non potrebbe essere reso con maggiore eleganza, ma il vero soggetto di queste stele è l'Universo, visto in una concezione tripartita: il mondo superiore (il Sole), il mondo inferiore (indicato dal fregio in basso) e il mondo di mezzo
animato dai cervi lanciati verso pascoli celesti. Sono le "pietre dei cervi", lastre alte tre metri sistemate a palizzata intorno a tombe del primo millennio avanti Cristo, ingombre di grandi massi divelti. Sono una decina in questa valletta verde dove due famiglie di nomadi hanno portato tende e cavalli. Ma non le riconoscono come tombe e non mostrano alcun timore superstizioso, così accendono focolari al riparo dalle antiche pie­tre. Eppure quelle lastre incise conservano l'anima arcaica delle popolazioni mongole e i miti raccontano che la Madre di tutte le tribù fu proprio una cerva; ecco perchè quegli animali scolpiti non sono veri animali, ma "figli
della dea-cerva", uomini che galoppano nell'aria in cerca di eternità."

Immagini e testo tratti da "I dinosauri del deserto dei Gobi", Marsilio Erizzo, Venezia, 1992.


 

Riproduzione di stele a cervidi

Stele scita con decorazioni di cervi in corsa (1° mill. a.C.)
Cervo in oro al galoppo. Tipica espressione dell'arte delle steppe. Cultura sino-siberiana (1° mill. a.C.)
Immagini tratte da "L'arte animalistica delle steppe", LIGABUE MAGAZINE n° 27, 1995, secondo semestre.
Cerbiatto. V-III sec. a.C. Oro, 4,7x3,5 cm. Rinvenuto occasionalmente a Zalauly, nei dintorni di Almaty, comprensorio di Semirec'e.
La figura del "cervo volante" è caratteristica dell'iconografia dell'arte saka.
Placca raffigurante cervi in posizione araldica, V-III secolo a.C.
Oro, stampo, incrostazioni, 4,6x3,8 cm. Ritrovamento occasionale. Zalauly, regione di Almaty.
Le corna ramificate intrecciate simboleggiano l'albero della vita. Tra le zampe piegate sotto il corpo, un uccello in volo con testa e becco simili a quelli di un grifone. Negli alveoli venivano incastonate pietre dure.
(foto Viviano Domenici, Archivio Centro Sudi Ricerche Ligabue)
   
Veduta della necropoli di Bessatyr, zona di Semirec'e(foto Oleg Belyalov)
 
Necropoli di Begazy (Kazakhstan centrale) X-VII secolo a.C.: vista dello stato attuale del kurgan n° 1.
Scultura raffigurante un guerriero sarmata rinvenuta nel sito Bajte III, nel Kazakhtsan occidentale. (foto Zainolla Samasev) Guerriero sarmata, scultura del sito Bajte III (foto Zainolla Samasev)


 
  Statua in pietra di un personaggio femminile, con tratti genericamente turcomani, nelle steppe del Kazakhstan meridionale. VI-VIII secolo d.C.
(foto Oleg Belyalov)
 
 
Statue funerarie fotografate in situ nel santuario turcomano di Merke
 
Immagini tratte da "i cavalieri delle steppe - Memorie delle terre del Kazakhstan", a cura di Giancarlo Ligabue e Grigore Arbore Popescu, Electa, 2000.


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